«Tendi la tua mano al povero» (Siracide 7,32). È con le parole dell’antico libro del Siracide che papa Francesco propone il suo messaggio per la IV giornata mondiale dei poveri che si celebrerà in tutta la Chiesa domenica 15 novembre.

Il vescovo Pietro Santoro, in comunione con la Chiesa universale, la celebrerà nella chiesa parrocchiale di Santa Maria in Cese di Avezzano domenica 15 alle ore 11:00. La celebrazione potrà essere seguita anche in diretta TV su InfoMediaNews, canale 119 del digitale terrestre, e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi.
La scelta del vescovo è di caratterizzare la celebrazione come segno di particolare vicinanza e comunione agli anziani e alle famiglie che vivono questa pandemia nel dolore, nella solitudine e nella malattia. La diocesi dei Marsi vuole accogliere in un grande abbraccio e porre sull’altare il cuore dei nostri anziani, specie quanti vivono la povertà acuta della solitudine, lontani dagli affetti e, nelle proprie abitazioni o nelle case di cura e di riposo, attraversano la fragilità della malattia e l’incertezza del futuro.

«Questo momento che stiamo vivendo – scrive il papa nel messaggio per la giornata mondiale dei poveri 2020 – ha messo in crisi tante certezze. Ci sentiamo più poveri e più deboli perché abbiamo sperimentato il senso del limite e la restrizione della libertà. La perdita del lavoro, degli affetti più cari, come la mancanza delle consuete relazioni interpersonali hanno di colpo spalancato orizzonti che non eravamo più abituati a osservare. Le nostre ricchezze spirituali e materiali sono state messe in discussione e abbiamo scoperto di avere paura. Chiusi nel silenzio delle nostre case, abbiamo riscoperto quanto sia importante la semplicità e il tenere gli occhi fissi sull’essenziale. Abbiamo maturato l’esigenza di una nuova fraternità, capace di aiuto reciproco e di stima vicendevole».


Si trasmette il comunicato odierno della Conferenza episcopale abruzzese molisana.


Gli arcivescovi e i vescovi della regione ecclesiastica Abruzzo-Molise, tenuto conto dell’aggravarsi della diffusione pandemica, per quanto riguarda le attività pastorali e lo svolgimento della catechesi nelle parrocchie della regione, ribadiscono quanto già detto dalla Conferenza episcopale italiana.
Si consiglia, dunque, «una consapevole prudenza» e si raccomanda l’applicazione dei protocolli indicati dalle autorità con una «particolare attenzione a non disperdere la cura verso la persona e le relazioni, con il coinvolgimento delle famiglie, anche attraverso l’uso del digitale». Questo vale anzitutto per le celebrazioni in presenza che continuano osservando tutte le disposizioni e precauzioni indicate e già messe in atto.
In particolare riguardo alla catechesi si ritiene che, laddove ci sono le condizioni necessarie di spazi e di catechisti disponibili, osservando le misure precauzionali note e sanificando di volta in volta gli ambienti, le attività in presenza sono di certo più incisive, specie per i più piccoli.
Qualora, in futuro, dovessero essere istituite zone rosse regionali o locali bisognerà «evitare momenti in presenza favorendo, con creatività, modalità d’incontro già sperimentate nei mesi precedenti e ponendo la dovuta attenzione alle varie fasce di età».
I vescovi della CEAM esortano pastori e fedeli delle Chiese d’Abruzzo e Molise a ravvivare l’annuncio e la testimonianza del vangelo, fonte di luce e di speranza in un tempo così difficile di prova, esercitando il più possibile la carità, volto bello e credibile del Signore nella sua Chiesa. Raccomandano al Signore coloro che sono stati colpiti dal COVID-19, gli operatori sanitari e tutte le vittime della pandemia e si uniscono alla preghiera corale per il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, ricoverato in terapia intensiva nell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.

+Bruno Forte
Arcivescovo di Chieti-Vasto e presidente della Conferenza episcopale abruzzese molisana

L’Ufficio per la pastorale della salute della diocesi di Avezzano, unitamente con l’Associazione AMCI-Avezzano, ha organizzato un’iniziativa, nata dalla collaborazione tra realtà della nostra diocesi, dal titolo: #COndividiamo VIte Donate. La cornice di senso del Covid-19, in programma sabato 7 novembre a partire dalle ore 16:00 presso la cattedrale dei Marsi.

Si tratta di un momento di riflessione, indirizzato a tutti coloro che, a vario titolo, operano nell’ambito sanitario e che nei mesi cruciali dell’emergenza epidemiologica sono stati particolarmente coinvolti. L’intento dell’appuntamento non è fare il punto della situazione su quanto è stato fatto, su quali risorse abbiamo, né tantomeno sui protocolli in vigore; vuole essere, invece, un’occasione permettere a fuoco il significato umano, etico e cristiano che si può cogliere dentro un tempo così difficile per tutti. Non di rado, agli operatori sanitari si chiede il massimo delle prestazioni, mentre li si ascolta poco sul significato, le provocazioni e gli effetti concreti di quanto essi vivono; ecco perché il nostro incontro ha come obiettivo quello di tentare una risposta di carattere esistenziale, alla luce delle testimonianze dei due relatori, significativamente coinvolti in questo tempo di pandemia: S.E. mons. Paolo Ricciardi, vescovo ausiliare di Roma per la pastorale della salute, e la dott.ssa Angela Corpolongo, originaria di Carsoli, che opera nella struttura, ormai nota a tutti, dell’ospedale Lazzaro Spallanzani.

In ottemperanza al DPCM del 25 ottobre 2020 sarà possibile seguire il convegno dalle pagine Facebook di MarsicaLive e AbruzzoLive a partire dalle 16:30.


A seguito dell’ordinanza del Presidente della giunta della regione Abruzzo n. 94 del 29/10/2020 si vieta «qualsiasi forma di assembramento» e si dispone la «sospensione delle cerimonie religiose» nei cimiteri comunali dal 30 ottobre al 4 novembre. Si specifica, inoltre, che «l’accesso a la permanenza devono avvenire secondo le regole del distanziamento sociale». Di conseguenza è annullata la celebrazione della santa Messa del 1° novembre nel cimitero di Avezzano. Il vescovo Pietro Santoro si recherà in forma privata nella cappella del cimitero e alle ore 15:00 del 1° novembre impartirà la benedizione alle tombe dei defunti. Le sante Messe saranno normalmente celebrate nelle chiese parrocchiali dove sono quotidianamente rispettate le norme previste.
Il 2 novembre, commemorazione dei fedeli defunti, al termine delle sante Messe con maggiore partecipazione di popolo si potrà usare, debitamente adattato, il formulario della Benedizione delle tombe ai nn. 1562 e seguenti del Benedizionale. Si ricorda infine che la Penitenzieria apostolica ha esteso, su speciale mandato di sua santità papa Francesco, le indulgenze per i defunti.


DECRETO

Questo anno, nelle attuali contingenze dovute alla pandemia da COVID-19,
le indulgenze plenarie per i fedeli defunti saranno prorogate per tutto il mese di novembre,
con adeguamento delle opere e delle condizioni a garantire l’incolumità dei fedeli.

Sono pervenute a questa Penitenzieria apostolica non poche suppliche di sacri pastori i quali chiedevano che quest’anno, a causa dell’epidemia da COVID-19, venissero commutate le pie opere per conseguire le indulgenze plenarie applicabili alle anime del purgatorio, a norma del Manuale delle indulgenze (conc. 29, § 1). Per questo motivo la Penitenzieria apostolica, su speciale mandato di sua santità papa Francesco, ben volentieri stabilisce e decide che quest’anno, per evitare assembramenti laddove fossero proibiti:

  1. l’indulgenza plenaria per quanti visitino un cimitero e preghino per i defunti anche soltanto mentalmente, stabilita di norma solo nei singoli giorni dal 1° all’8 novembre, può essere trasferita ad altri giorni dello stesso mese fino al suo termine. Tali giorni, liberamente scelti dai singoli fedeli, potranno anche essere tra loro disgiunti;
  2. l’indulgenza plenaria del 2 novembre, stabilita in occasione della commemorazione di tutti i fedeli defunti per quanti piamente visitino una chiesa o un oratorio e lì recitino il Padre nostro e il Credo, può essere trasferita non solo alla domenica precedente o seguente o al giorno della solennità di tutti i santi, ma anche a un altro giorno del mese di novembre, a libera scelta dei singoli fedeli.

Gli anziani, i malati e tutti coloro che per gravi motivi non possono uscire di casa, ad esempio a causa di restrizioni imposte dall’autorità competente per il tempo di pandemia, onde evitare che numerosi fedeli si affollino nei luoghi sacri, potranno conseguire l’indulgenza plenaria purché, unendosi spiritualmente a tutti gli altri fedeli, distaccati completamente dal peccato e con l’intenzione di ottemperare appena possibile alle tre consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del santo padre), davanti a un’immagine di Gesù o della beata Vergine Maria, recitino pie orazioni per i defunti, ad esempio le lodi e i vespri dell’ufficio dei defunti, il rosario mariano, la coroncina della divina Misericordia, altre preghiere per i defunti più care ai fedeli, o si intrattengano nella lettura meditata di uno dei brani evangelici proposti dalla liturgia dei defunti, o compiano un’opera di misericordia offrendo a Dio i dolori e i disagi della propria vita.
Per un più agevole conseguimento della grazia divina attraverso la carità pastorale, questa Penitenzieria prega vivamente che tutti i sacerdoti provvisti delle opportune facoltà, si offrano con particolare generosità alla celebrazione del sacramento della Penitenza e amministrino la santa Comunione agli infermi.
Tuttavia, per quanto riguarda le condizioni spirituali per conseguire pienamente l’indulgenza, si ricorda di ricorrere alle indicazioni già emanate nella nota Circa il sacramento della Penitenza nell’attuale situazione di pandemia, emessa da questa Penitenzieria apostolica il 19 marzo 2020.
Infine, poiché le anime del purgatorio vengono aiutate dai suffragi dei fedeli e specialmente con il sacrificio dell’altare a Dio gradito (cf. Conc. Tr. Sess. XXV, decr. De purgatorio), tutti i sacerdoti sono vivamente invitati a celebrare tre volte la santa Messa il giorno della commemorazione di tutti i fedeli defunti, a norma della costituzione apostolica Incruentum altaris, emessa da papa Benedetto XV, di venerata memoria, il 10 agosto 1915.

Il presente decreto è valido per tutto il mese di novembre. Nonostante qualsiasi disposizione contraria.

Dato in Roma, dalla sede della Penitenzieria apostolica, il 22 ottobre 2020, memoria di San Giovanni Paolo II.

Maurus Card. Piacenza
paenitentiarius maior

Christophorus Nykiel
regens

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