Dalla parrocchia di San Giovanni in Avezzano l'invito a partecipare alla dedicazione della chiesa e dell'altare che avverrà il 20 maggio 2021 alle 17:30 con una solenne celebrazione liturgica presieduta dal vescovo Pietro Santoro.
«Siamo tutti invitati a partecipare a questa solenne celebrazione liturgica dal carattere particolarmente gioioso e comunitario», ha affermato il parroco don Franco Tallarico. «In essa risalta, in piena luce, il mistero del tempio, segno visibile della Chiesa vivente in cammino verso il Regno, edificata con pietre scelte e preziose in Cristo Gesù, nostra pietra angolare».


Mercoledì 19 maggio alle 10:00 è stata inaugurata la casa Fratelli tutti, la nuova struttura polivalente gestita dalla Caritas diocesana. «Volti incontrati e abbracciati in un tempo di diffuse fragilità. Di questa dimensione vuole essere segno concreto la casa Fratelli tutti, segno di una Chiesa che, pur con le sue fragilità ma con le sue ricchezze interiori, vuole essere Chiesa del cuore che si rende prossimo, di piedi che cammino verso l’altro e di mani che abbracciano. E oggi, come anche riportato nell’ultimo monitoraggio della Caritas nazionale, i volti che si incontrano sono sempre volti nuovi, volti inediti, volti mai conosciuti prima e tutto questo è un ulteriore stimolo affinché, se vogliamo essere Chiesa dell’incontro, ogni volto sia conosciuto, non al termine o nel centro delle loro sofferenze ma prima, prima... perché o ci muove il cuore, e il cuore muove gli occhi, o altrimenti i volti vengono a chiedere, ad incontrarci e ci colgono impreparati». (mons. Pietro Santoro).

Sono intervenuti il vescovo dei Marsi, Pietro Santoro; il direttore della Caritas Italiana, don Francesco Soddu; il direttore della Caritas diocesana, don Carmine Di Bernardo; il direttore dell’ufficio diocesano Migrantes, Lidia Di Pietro; il vicario generale ed economo della diocesi, don Francesco Tudini; il sindaco di Avezzano, dott. Giovanni Di Pangrazio. La struttura polifunzionale si trova in città, in via Genova 6, poco distante dalla parrocchia di San Giovanni e nasce dallo sguardo e dal cuore della diocesi dei Marsi come risposta a rinnovate esigenze di prossimità, oltre i vari servizi quotidiani svolti dalla Caritas diocesana.

«Casa e Fratelli tutti: vi lascio due suggestioni», ha raccontato don Francesco Soddu, di Caritas italiana. «La casa è il luogo dove nasce la famiglia, luogo di accoglienza e dove si mette in atto l’apprendimento. Il mio augurio è che casa Fratelli tutti sia un luogo di apprendimento di umanità. Papa Francesco ci dice che i poveri, non soltanto vanno inclusi, ma dai poveri bisogna imparare, perché nella misura in cui si comprende che l’accoglienza è fatta a Cristo, da Cristo noi dobbiamo imparare. E infine l’enciclica Fratelli tutti. Cito un passaggio che mi sta molto a cuore: ogni essere umano ha diritto a vivere con dignità, a svilupparsi integralmente e nessun paese può negare tale diritto fondamentale. Avezzano diventa così esempio per tutto il mondo, nella misura in cui questo avviene. Quando questo principio elementare non è salvaguardato non c’è futuro, né per la fraternità, né per la sopravvivenza dell’umanità. Attraverso quest’opera si abbia un grande futuro per la fraternità e per la sopravvivenza dell’umanità».


 

Dall'Azione cattolica diocesana l'invito rivolto alle parrocchie della diocesi alla santa Messa, presieduta dal vescovo Pietro, domenica 16 maggio alle ore 16:00 nella chiesa dello Spirito Santo in Avezzano, a conclusione del mese degli incontri vissuto dall'Azione cattolica dei ragazzi.


Al via la fase diocesana in preparazione alla Settimana sociale di Taranto

Ambiente, lavoro e futuro: quali le buone pratiche da mettere in campo.
Iniziative guidate dalla Pastorale del lavoro e dalla Tavola della pace.

Al via il percorso di avvicinamento e formazione che la diocesi di Avezzano ha ideato in vista della 49a settimana sociale dei cattolici italiani. Dal 21 al 24 ottobre prossimi, infatti, si svolgerà a Taranto l’incontro nazionale, ma prima del tradizionale appuntamento, saranno diversi i focus e le occasioni di confronto che la pastorale sociale e del lavoro della diocesi marsicana metterà in campo proponendo una riflessione sulle prospettive di riconciliazione universale in un mondo attraversato da una pandemia che ha evidenziato ferite e acuito dolore e sofferenze, imponendo l’urgenza di radicali trasformazioni da compiere.
Le settimane sociali dei cattolici italiani rappresentano da oltre un secolo un importante appuntamento per orientare l’impegno dei cattolici nel tessuto sociale e nel contesto economico, politico e culturale del Paese, di cui offrono un’efficace lettura nell’oggi della storia. Il tema dell’edizione di quest’anno è «Il pianeta che speriamo. Tutto è connesso. Ambiente, lavoro, futuro». Verso un umanesimo integrale delineato dalla Laudato si’ e riaffermato dalla Fratelli tutti, gli organizzatori hanno scelto una metodologia sinodale, partecipativa e propositiva da parte delle Chiese locali. Il vescovo dei Marsi, Pietro Santoro, parafrasando il tema nazionale, ha inteso approntare la preparazione della Chiesa marsicana all’evento di Taranto trasportando in loco l’intestazione della settimana sociale: «La Marsica che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro #tuttoèconnesso», con il coordinamento dell’ufficio di pastorale sociale, lavoro, custodia del creato, giustizia e pace e con la collaborazione della Tavola della pace, istituita come «Commissione giustizia e pace», e strumento inserito nel cammino pastorale diocesano (costituita da Azione cattolica, Centro missionario, pastorale giovanile, pastorale familiare, Caritas, Migrantes, pastorale sociale e del lavoro, Agesci e associazione Rindertimi).
Il gruppo di lavoro diocesano, in questa prima fase di preparazione ha diffuso nelle parrocchie e tra le associazioni e i movimenti attivi nel mondo del volontariato della Marsica un questionario per sollecitare confronti, analisi e riflessioni lanciati dall’instrumentum laboris elaborato dal comitato scientifico e organizzatore del convegno di Taranto.

«Il tempo di pandemia che stiamo attraversando - raccontano Maria e Nicola Gallotti, direttori dell’ufficio pastorale del lavoro di Avezzano - ci ha messo di fronte a una serie di problemi, la salute, resa più instabile e a rischio della vita; il lavoro, per molti diventato incerto e insicuro, con conseguenze imprevedibili per famiglie e imprese; le forme di solitudine, più evidenti e differenziate; una formazione generale, non solo scolastica, più faticosa ed evanescente, con attività culturali quasi inconsistenti; territori più disabitati, con relazioni sociali scarse, fuggevoli, fragili, dove la solidarietà si fa più rara. Queste nuove esigenze sono state avvertite dalle comunità parrocchiali, dai movimenti e dalle associazioni? Sono state inserite nei loro percorsi formativi? Questo stiamo chiedendo attraverso il questionario consegnato ai parroci, per raccogliere le buone pratiche e le azioni positive adottate, per contribuire a tracciare nuovi stili di vita e di senso, per trovare strumenti e metodi innovativi ed efficaci».

Dopo aver rielaborato i risultati dei questionari, si passerà alla fase di coinvolgimento attivo di associazioni culturali, enti locali e organizzazioni socioeconomiche del territorio su lavoro, povertà sociali e protezione ambientale e a seguire confronto e implementazione dei dati ulteriori. Nei mesi estivi in programma eventi formativi diretti particolarmente ai giovani. A settembre il convegno diocesano riassuntivo delle azioni progettuali svolte e sintesi preparatoria alla settimana sociale di ottobre, alla quale parteciperà una delegazione diocesana. Dopo l’incontro nazionale una serie di incontri con le foranie per raccogliere le risonanze e i progetti che verranno fuori dopo i lavori del convegno.


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