«Sii paziente verso tutto ciò che è irrisolto nel tuo cuore e… cerca di amare le domande, che sono simili a stanze chiuse a chiave e a libri scritti in una lingua straniera. Non cercare ora le risposte che non possono esserti date poiché non saresti capace di convivere con esse. E il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora. Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga, di vivere fino al lontano giorno in cui avrai la risposta». Questi versi di Rainer Maria Rilke ci accompagnino durante il tempo santo della Quaresima per vivere l’esodo dal rumore al silenzio interrogante, dalle risposte prefabbricate alle domande del cuore, dalle parole gettate al vento del mercato alla Parola di Verità, dagli alfabeti che danzano nel vuoto alla lingua di Dio che libera l’uomo dall’essere straniero a se stesso, dalle solitudini dei deserti dell’anima alla Pasqua eterna, quando sarà tolto il velo e il volto finalmente contemplato sarà la ricomposizione di tutte le lettere dei nostri scomposti e laceranti vocabolari quotidiani.
Tempo di radicalità, la Quaresima, non carnevale prolungato dalle finzioni di gesti religiosi che rendono la fede un andamento lento tra Vangelo e praterie di nichilismo esistenziale.
Tempo di sguardo penetrante sulla radice profonda di ogni perversione: il peccato, fuga da Dio e oscurità nel riconoscere Dio nella carne di quanti continuiamo a chiamare prossimo e che avvolgiamo nel cono d’ombra dell’indifferenza e dell’antagonismo.
Tempo di purificazione perché «nel nostro cammino ci troviamo di fronte anche alla tentazione dell’avere, dell’avidità di denaro, che insidia il primato di Dio nella nostra vita. La bramosia del possesso provoca violenza, prevaricazione e morte. L’idolatria dei beni, invece, non solo allontana dall’altro, ma spoglia l’uomo, lo rende infelice, lo inganna, lo illude senza realizzare ciò che promette, perché colloca le cose materiali al posto di Dio, unica fonte della vita».
Purificazione, non maquillage autoassolutorio, che nel sacramento della Riconciliazione rinnova la grazia battesimale per camminare con decisione verso Cristo. E così, preghiera, digiuno ed elemosina non saranno scansioni ripetitive di una Quaresima d’antan, ma dimensioni che ci ricollegano all’essenzialità della fede: inabissarsi nel mistero, denudazione antidolatrica, condivisione solidale.
Follia tutto? Diceva Antonio del Deserto: «Verrà un tempo in cui gli uomini impazziranno, e al vedere uno che non sia pazzo gli si avventeranno contro, dicendo “tu sei pazzo”, al motivo della sua dissomiglianza da loro». Davanti al Crocifisso torniamo ad apprendere la lezione sconvolgente. Ogni saggezza umana è trasfigurante la follia dell’amore incarnato e spendibile. «Rinuncia a scolparsi, lui, l’Innocente. Rinuncia a difendersi, lui, l’Onnipotente. Rinuncia alla rappresaglia, lui, il Terribile. Rinuncia a essere compatito, lui, il Pietoso. Rinuncia a morire in pace, lui, il Pacifico. Rinuncia alla vita, lui, il Vivente. Rinuncia al vestito, lui, che veste i gigli del campo e ogni erba del prato. Cristo spogliato, è il povero, l’uomo senza diritti» (don Primo Mazzolari).


Dopo la celebrazione del convegno regionale delle Chiese di Abruzzo e Molise, sul tema Celebrare l’Eucaristia, degli scorsi 7 e 8 febbraio, oggi il clero si è ritrovato insieme per il ritiro mensile riflettendo sul tema Celebrare e vivere l’Eucaristia, evento che dona oggi la presenza di Cristo, l’arte del celebrare, la partecipazione attiva e ministeriale nella celebrazione. Relatore è p. Giancarlo Maria Li Quadri Cassini ofm, docente di teologia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Campobasso. La struttura della mattina ha seguito la scansione di sempre: esposizione eucaristica e ora terza, riflessione comunitaria e agape fraterna.


È stato pubblicato il nuovo libretto della via crucis con gli scritti della serva di Dio Santina Campana (1929-1950). Un grazioso opuscolo, curato dal vicepostulatore don Ennio Grossi, strumento utile per vivere il tempo della quaresima ed entrare, aiutati dall'esempio della serva di Dio, nel mistero della passione, morte e risurrezione del Signore Gesù. Nel libretto di 64 pagine si trova un'introduzione del vescovo Pietro Santoro. Per ogni stazione della via crucis due testi biblici a scelta, due brani a scelta tratti dagli scritti della e sulla serva di Dio, un piccolo responsorio e l'orazione conclusiva.

«La via crucis è la narrazione di Dio perso per amore, dell’uomo condannato, abbandonato, rifiutato, umiliato. Lungo le stazioni della via crucis ci si lascia avvolgere dalla Paola di Dio e dalla testimonianza di Santina Campana, la serva di Dio che assunse “l’ombra della croce” come luce che trasfigura la notte del dolore, di ogni dolore, e, consumata per amore, diventa icona del credente del terzo giorno.

A ottobre si celebrerà il 70° anniversario della nascita al cielo di questa ragazza, splendido esempio di santità nella nostra terra dei Marsi e immagine di grande amore alla Chiesa.


Don Luigi Maria Epicoco giovedì 13 febbraio alle 16:30 sarà al castello Orsini di Avezzano per dialogare con giovani, insegnanti ed educatori. «Qualcuno a cui guardare: per una spiritualità della testimonianza»: è questo il titolo dell’incontro di aggiornamento e formazione organizzato dall’Ufficio scuola diocesano, guidato dal diacono Antonio Masci, in collaborazione con la Federazione italiana scuole materne provinciale e promosso dalla Pastorale giovanile diocesana.

Don Luigi Maria Epicoco, filosofo, teologo e scrittore, è professore alla Pontificia università lateranense e all’ISSR Fides et ratio dell’Aquila, di cui è anche preside. Il presbitero aquilano, ma di origini pugliesi (nato a Mesagne nel 1980) è inoltre titolare di una pagina social a lui dedicata che conta più di 52.000 followers e che raccoglie i suoi commenti quotidiani al Vangelo diffusi su tutti i maggiori media cattolici. È spesso ospite di trasmissioni televisive in qualità di esperto di temi cristiani.
Nel suo ministero e nei suoi libri don Luigi Maria Epicoco si occupa di formazione e spiritualità cristiana e rappresenta una delle voci più giovani e autorevoli nell’attuale panorama cattolico nazionale ed internazionale. Già autore di numerosi e fortunati testi, il suo ultimo libro, Qualcuno a cui guardare. Per una spiritualità della testimonianza, è stato pubblicato nel 2019 per le edizioni Città Nuova. Si tratta del volume donato dal Papa lo scorso 21 dicembre ai vescovi e cardinali della Curia romana ricevuti in udienza per gli auguri natalizi.
Ed è proprio a partire dai capitoli che compongono il suo libro e riflettendo intorno ad alcuni temi chiave che lo sostanziano (verità, debolezza, autenticità, relazioni, ferialità, grazia) che don Epicoco detterà la sua relazione sul tema della Testimonianza, declinato nei vari ambiti della vita del credente e alla luce delle relazioni significative che in essa si intrecciano (spirituali, genitoriali, sociali, professionali, familiari…), fino a giungere ad una ricostruzione del profilo umano e spirituale del testimone cristiano. L’orizzonte biblico e la perenne valenza veritativa espressa nella ricchezza delle sue figure e narrazioni costituirà il riferimento costante delle riflessioni di don Luigi, non disdegnando affatto il contribuito che le scienze filosofiche, pedagogiche e umane sanno apportare in vista di una integrale comprensione del fenomeno umano e di quel groviglio di desideri, domande e attese che lo costituiscono.

L’incontro si inserisce all’interno della programmazione e della vasta offerta formativa che l’Ufficio scolastico diocesano ha ideato per il presente anno pastorale e scolastico 2019/2020. Una programmazione, quella di quest’anno, particolarmente ricca e sapientemente attenta alle sempre ricorrenti emergenze educative che interessano sempre più i nostri territori locali e nazionali e che si esprimono attraverso nuove forme post-moderne e contemporanee di cultura, linguaggi e stili di vita che rappresentano l’inedita sfida e insieme la nuova frontiera dell’annuncio cristiano.


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