Simplicio, Costanzo e Vittoriano sono venerati come martiri dalla Chiesa cattolica che ne fissa la memoria al 26 agosto. Secondo la tradizione Simplicio era un cristiano della Borgogna che venne martirizzato insieme ai suoi due figli, Costanzo e Vittoriano, sotto il regno di Marco Aurelio (171-179) e Antonino Pio (138-171).
Il culto dei tre martiri in Marsica risale all'XI secolo, al tempo in cui il vescovo Pandolfo Berardi, discendente dell'omonima famiglia della Borgogna, fece analizzare le reliquie dei santi e poi riporre in un'arca marmorea, sotto l'altare maggiore della chiesa di San Giovanni Vecchio a Celano. In seguito alla distruzione della città ad opera di Federico II nel 1222, la città venne ricostruita sul colle Vittorino, mentre le reliquie traslate nella chiesa castrale di San Giovanni Battista in un'urna di marmo, opera di Giovanni da Parma, all'interno di una cappella, il 10 giugno del 1406.
Il 24 agosto 1709, i resti dei martiri vennero trasferiti definitivamente: raccolti in tre teche d'argento, dorate e di cristallo, vennero posizionati sotto l'altare maggiore della chiesa. Ancora oggi, nella città abruzzese, i tre santi sono commemorati con solenni processioni; il 24 gennaio le sei confraternite accompagnato le reliquie dei santi Martiri per la città, in memoria del loro intervento prodigioso che placò un terremoto che colpì la Marsica nell'anno 1778. La solenne festa dei santi Martiri viene celebrata ogni anno dal 24 al 26 di agosto con grandissima partecipazione di devoti e di emigranti che tornano a Celano proprio in occasione della festa patronale.
Grande venerazione anche a Castelpoto, in provincia di Benevento, comune gemellato con lo stesso Celano, dove i tre Santi sono venerati il 14 maggio come santi patroni. Ogni anno molti abitanti di Celano vanno in visita a Castelpoto il 14 maggio, mentre i castelpotani si recano a Celano il 26 di agosto. Nel piccolo paese sannita-longobardo vengono festeggiati il 14 maggio perché il paese fu liberato dalla peste per intercessione di San Costanzo. A Castelpoto si conserva un pezzo grande dello costola di San Costanzo incastonato nel petto del simulacro del Santo martire.
I nomi di Simplicio, Costanzo e Vittoriano compaiono nel Martirologio romano in data 26 agosto, conosciuto come loro dies natalis, solo a partire dal 1630.


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