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Messaggio di S.E. Mons. Giovanni Massaro
in occasione della festa
della Madonna di Pietraquaria

La festa della Madonna di Pietraquaria è la ricorrenza religiosa più sentita non solo ad Avezzano bensì in tutta la Marsica. Alla Madonna del monte Salviano, dove sorge il santuario, sono soliti rivolgersi tutti i marsicani per salutare la Vergine Maria e consegnarle i propri smarrimenti e silenzi. La devozione verso la Madonna si è intensificata quando nel 1978 è divenuta la patrona di Avezzano.
Da allora la sua festa si celebra il 27 aprile, un fatto miracoloso avvenuto nel 1779, anno ricordato per la sua siccità, che vide protagonista l'effige della Vergine Maria. Quel giorno l'immagine sacra venne portata per la prima volta in processione lungo le strade di Avezzano al fine di invocare la grazia della Madonna. Le preghiere furono accolte perché nel giro di poche ore il cielo si riempì di nuvole e un'abbondante pioggia irrigò i campi. Da quel momento la Madonna di Pietraquaria non ha smesso di elargire le sue grazie a favore del popolo marsicano.
È lei che ha cacciato briganti e francesi, arretrato le minacciose acque fucensi, spento le fiamme del colera. Sappiamo di poter trovare sempre rifugio e accoglienza tra le sue braccia amorevoli. È lei la fonte di vita e di luce. È madre della luce perché da lei è nato Cristo, luce del mondo. È Cristo che si presenta come la luce: «Io sono venuto nel mondo come luce perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre» (Gv 12,44).
Maria, la nostra Madre, è come una stella nella notte: guida, illumina, consola. Nella sua dolcezza materna si riflette la luce di Cristo, che attraversa le tenebre del cuore e apre sentieri di speranza. Chi si affida a lei non cammina mai solo, perché nel suo sguardo brilla la luce dell'amore eterno.
Ma non dobbiamo dimenticare che anche noi, discepoli di Gesù, siamo chiamati ad essere luce per gli altri. Egli stesso ce lo chiede: «Voi siete la luce del mondo. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli» (Mt 5,14-16). Essere cristiani luminosi significa avere mani operose e sguardi che, posandosi sulle persone, fanno emergere tutto ciò che di bello vi è in ogni essere umano, cioè la bellezza dei cuori, delle relazioni, dell'amore. In un mondo che mostra segni di tenebre, lei, nostra Madre, ci insegna e ci aiuta ad essere portatori di luce.
Secondo la tradizione Avezzano ha attirato su di sé l'attenzione della Madonna proprio attraverso la luce. Si racconta infatti che era sorta una discussione tra gli avezzanesi e gli abitanti di Cese su chi meritasse la protezione la sua protezione. Non trovando soluzione si decise di posizionare l'effige della Madonna con lo sguardo girato verso sud affinché fosse lei a scegliere su chi volgere lo sguardo. Gli avezzanesi accesero dei grandi fuochi in tutta la città, attirando così l'attenzione della Madonna che si voltò incuriosita a guardare le mille luci che illuminavano la città e ne divenne pertanto la protettrice.
Essere città di luce, valorizzando il grande patrimonio culturale, artistico, umano e religioso che possiede: ecco la vocazione di Avezzano e di coloro che la abitano. Ed è la capacità di consentire a tutti di vivere una vita dignitosa che rende luminosa una città. Non manchino allora politiche sociali in grado di creare lavoro soprattutto per le nuove generazioni evitando la fuga verso le città metropolitane del nord, non manchino progetti a sostegno dei poveri e cure mediche per tutti. Importante rafforzare un pensiero educativo nonché la coesione educativa e presidi educativi con il coinvolgimento degli adulti per aiutare ragazzi e giovani a crescere ed evitare che trovino facile rifugio nella droga e nell'alcol. Avezzano sia terra di luce favorendo la sinergia tra i paesi della Marsica superando uno sterile campanilismo che ostacola azioni a beneficio di tutti.

 

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