Si terrà venerdì 17 novembre alle ore 15:00, il congresso diocesano fondativo del Movimento studenti di Azione cattolica (MSAC) con il tema «Un Noi + Grande. Studenti capaci di prospettiva», presso l’aula magna del Liceo Benedetto Croce di Avezzano. Interverrà Ludovica Mangiapanelli, vicesegretaria nazionale del MSAC; aprirà i lavori il vescovo Giovanni Massaro, con l’introduzione al convegno e la preghiera iniziale. A seguire la presentazione degli ospiti ufficiali, l’inizio dei lavori congressuali, la discussione del documento congressuale e l’elezione dei segretari. «Il MSAC – commenta il presidente diocesano di Azione cattolica, Massimiliano De Foglio – è espressione pratica di come i nostri giovanissimi riescono ad essere missionari nella scuola e nella società di oggi. Accompagniamoli con la nostra presenza oltre che con la preghiera in questo importante momento che andranno a vivere. Noi adulti vogliamo e dobbiamo camminare con loro».
Il MSAC è un movimento interno all’Azione cattolica italiana, nasce dagli studenti del settore giovani di AC per gli studenti di tutte le scuole superiori. Coinvolge tutti gli studenti che abitano le nostre scuole anche quelli lontani da un cammino di fede strutturato: è la proposta missionaria dell’AC nelle scuole, è riconosciuto tra le associazioni studentesche maggiormente rappresentative dal Ministero dell’istruzione e del merito. È un’esperienza di AC vissuta tra i banchi di scuola per gli studenti che, attraverso di esso, possono riavvicinarsi alla buona notizia cristiana e appassionarsi all’associazione. Incontrare, dialogare, confrontare, condividere sono i suoi verbi preferiti. I promotori del MSAC sono tutti i giovanissimi di AC che si impegnano per poter incontrare più studenti possibili affascinati dallo stile del movimento, senza distinzioni ideologiche, politiche e culturali. L’impegno primario vissuto dai ragazzi del MSAC è quello di essere studenti degni del vangelo. Ragazzi che testimoniano nella loro quotidianità la fede in Gesù risorto, che sanno ogni giorno rendere ragione della loro speranza e che sentono il forte desiderio di raccontarla ai propri coetanei, non solo a parole ma soprattutto testimoniandola nella coerenza di ogni giorno. Incontrare il prossimo nell’ambiente quotidiano, uscendo dalle proprie parrocchie.