Sabato 11 febbraio, in cattedrale, alle 17:00 la recita del santo Rosario e alle 17:30 la celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo Giovanni Massaro, in occasione della Giornata mondiale del malato, promossa in diocesi dall’Unitalsi guidata dall’assistente spirituale della sezione di Avezzano, don Luigi Incerto. A seguire la processione con i flambeaux e la statua della Vergine Maria su piazza Risorgimento con la benedizione dei malati.
La giornata ricorre nella memoria liturgica della beata Vergine Maria di Lourdes e riflette quest’anno sul tema: «Abbi cura di lui. La compassione come esercizio sinodale di guarigione». Nel messaggio per la giornata il papa indica la compassione, da abbinare alla cura, come atteggiamento, come stile di condivisione della sofferenza. Se vissuta nell’isolamento e nell’abbandono la malattia può diventare disumana. Il papa infatti richiama al modello del buon samaritano, auspicando strategie e risorse per garantire a tutti l’accesso alle cure.


diretto da S.E. Mons. Giovanni Massaro
dal 13 al 20 settembre 2023
"la Terra Santa il quinto Vangelo"

con Nazaret, Betlemme, Gerusalemme, Cana, Magdala, Monte Tabor, le Beatitudini, Tagba, Cafarnao, Gerico, Mar Morto, Herodion e Qumran, Ain Karem.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE: € 1.640,00 a persona (acconto all'iscrizione: € 450,00; supplemento per camera singola € 390,00)
ISCRIZIONI (con acconto): in Curia di Avezzano (martedì - sabato ore 9:00 - 12:00) presso il diacono Nazzareno Moroni, tel. 0863 413827 oppure 333 3514 711 entro il 28 marzo 2023, saldo entro il 5 agosto 2023
DOCUMENTI: Passaporto con validità di sei mesi residui alla data di rientro

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Il 2 febbraio, quaranta giorni dopo il Natale, si celebra la festa della Presentazione di Gesù al tempio. È anche detta festa della luce, o festa delle candele, da cui il nome tradizionale di Candelora. Che senso ha ancora oggi presentare un libro di accompagnamento musicale? Quali novità può contenere rispetto a quanto finora pubblicato circa la Messa della Presentazione di Gesù al tempio?
L'Ufficio diocesano per la pastorale della musica sacra, in collaborazione con don Luciano Fricano e Salvatore Di Blasi dell'arcidiocesi di Palermo, presenta un'utile manuale da poter utilizzare nelle parrocchie. Tanti autori hanno scritto partiture per accompagnare il rito della benedizione delle candele e della Messa, ma oggi più che mai si ha il bisogno di novità. Sulla scia di importanti riforme sancite dal concilio Vaticano II permane tuttora, quale realtà irrinunciabile, riservare, laddove possibile, un posto di rilievo a questa importante liturgia del 2 febbraio, non sempre valorizzata.
Questa proposta di canti è dedicata proprio a questa Messa della Candelora, dove riscopriamo come nel battesimo cantiamo la sorgente d'acqua viva da cui scaturisce la nostra salvezza; come nella cresima lo Spirito Santo ci inserisce con forza nella storia della salvezza rendendoci protagonisti con nella vita della Chiesa; come l'eucaristia è il culmine dell'incontro con il Risorto. Nella festa della Presentazione di Gesù al tempio noi troviamo l'unicum di questi doni di grazia che ci riportano a contemplare la luce di salvezza, il sale che dà sapore alle nostre vite e la speranza che ci sostiene nel nostro cammino.


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L’invito rivolto all’intera comunità ecclesiale per rendere grazie per il dono della vita consacrata è per mercoledì 1° febbraio alle 17:30 nella chiesa cattedrale, con la celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo Giovanni Massaro in occasione della XXVII giornata mondiale per la vita consacrata, nella vigilia della festa della Presentazione del Signore al tempio. «I religiosi e le religiose - spiega padre Basilio Retegan, direttore dell’Ufficio per la vita consacrata - rinnoveranno la loro consacrazione al Signore, e tutti insieme ringrazieremo Dio per il dono della vita consacrata anche alla nostra Chiesa dei Marsi. Durante il Lucernario saremo maggiormente illuminati sul valore della vita consacrata dalle testimonianze di due suore, a nome delle loro comunità religiose». Nel contemplare il dono della vita consacrata, la Chiesa contempla la sua intima vocazione di appartenere solo al suo Signore, desiderosa d’essere ai suoi occhi «senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata» (Ef 5,27).


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