Domenica 8 gennaio 2023, festa del Battesimo del Signore, alle ore 17:30, nella cattedrale di Avezzano, sua eccellenza il vescovo Giovanni Massaro presiederà una celebrazione eucaristica in suffragio del papa emerito Benedetto XVI. Sono invitati alla concelebrazione i presbiteri e i diaconi, i religiosi e le religiose, le associazioni, le confraternite e i fedeli tutti.

«Vogliamo così unirci – dichiara il vescovo Giovanni Massaro – come Chiesa diocesana, nel rendere grazie a Dio per il dono di questo fedele servitore del Vangelo e della Chiesa ed esprimere tanta ammirazione per l’umiltà con la quale ha vissuto anche dopo la rinuncia al ministero petrino accompagnando la vita della Chiesa e il suo successore papa Francesco con la preghiera e l’offerta delle proprie sofferenze».


Carissimi fratelli e sorelle della Chiesa dei Marsi,
nella sintesi sinodale della nostra diocesi così si legge: «tutti hanno chiesto alla Chiesa locale di avviare percorsi di formazione. […] Cammini di formazione diocesani potrebbero coinvolgere tutte le parrocchie e le realtà aggregative e dovrebbero davvero essere aperti a tutti, nell’ottica della Chiesa in uscita. È emersa l’esigenza che la formazione non sia solo orale ma esperienziale, valorizzando in modo speciale la formazione al servizio e al volontariato. Questi cammini formativi sosterrebbero le parrocchie aiutandole a offrire formazione, ma richiederebbero alle parrocchie di essere soggetti attivi, coinvolti e protagonisti. […] Si chiede un percorso sostenuto a livello diocesano da una equipe apposita».
Tali indicazioni, da voi proposte, sono state così da me rilanciate, nella lettera pastorale: «si ritiene necessaria una scuola di formazione diocesana che permetta di rendere ragione della propria fede. Una formazione che sia chiaramente aperta anche al sociale e alle problematiche maggiormente ricorrenti».
Ritengo che, in questo kairos caratterizzato da una sempre maggiore conoscenza tra vescovo e fedeli e segnato dal secondo anno del cammino sinodale, sia giunto il momento di avviare la scuola di formazione teologica da voi richiesta. Riguardo l’attuazione del progetto Comunità di parrocchie, così scrivevo: «ribadisco che non ci sarà una realizzazione che richieda un “tutto e subito”». Ebbene, la logica del “tutto e subito” non è quella che intendiamo perseguire nelle attività della nostra diocesi e non caratterizzerà neppure lo sviluppo della scuola di formazione.
Pertanto, in questo anno pastorale ci sarà un avvio della scuola di formazione, mentre il prossimo anno la scuola prenderà una fisionomia strutturata attraverso un preciso calendario di corsi che si terranno nei luoghi e negli orari più opportuni. L’avvio della scuola di formazione sarà caratterizzato da quattro incontri, che si terranno in alcune domeniche pomeriggio da gennaio ad aprile 2023. Tali quattro incontri non saranno delle mere conferenze, perché si svilupperanno in forma laboratoriale.
Gli incontri avranno, come tema, le quattro costituzioni del concilio ecumenico Vaticano II:

Ritengo urgente approfondire il concilio e radicare le attività sinodali nella forza generativa offertaci dal concilio. Papa Francesco, l’11 ottobre 2022, a 60 anni dall’inizio del concilio, ci ha detto: «fratelli, sorelle, ritorniamo alle pure sorgenti d’amore del concilio. Ritroviamo la passione del concilio e rinnoviamo la passione per il concilio! Immersi nel mistero della Chiesa madre e sposa, diciamo anche noi, con san Giovanni XXIII: Gaudet mater Ecclesia! (Discorso all’apertura del concilio, 11 ottobre 1962). La Chiesa sia abitata dalla gioia. Se non gioisce smentisce sé stessa, perché dimentica l’amore che l’ha creata. […] Una Chiesa innamorata di Gesù non ha tempo per scontri, veleni e polemiche. […] La Chiesa non ha celebrato il Concilio per ammirarsi, ma per donarsi. Infatti la nostra santa Madre gerarchica, scaturita dal cuore della Trinità, esiste per amare. È un popolo sacerdotale (cf. Lumen gentium 10ss): non deve risaltare agli occhi del mondo, ma servire il mondo».
Gli incontri formativi sono rivolti a tutti. In particolare ai consacrati, agli operatori pastorali, ai catechisti, ai membri delle confraternite, agli animatori, agli educatori, ai responsabili e ai componenti degli uffici pastorali, agli appartenenti alle diverse associazioni laicali che parteciperanno in virtù del loro servizio ministeriale. Nemo dat quod non habet (Nessuno può dare quello che non ha): avere un ruolo attivo nella Chiesa ci richiede la responsabilità di formarci e di approfondire quanto la Chiesa, madre e maestra, ci ha sapientemente consegnato.

Questo il calendario degli incontri e delle tematiche, con il nome dei relatori:

22 gennaio Sacrosanctum concilium don Paolo Ferrini
19 febbraio Gaudium et spes Alessandro Franceschini
12 marzo Dei Verbum don Ilvio Giandomenico
23 aprile Lumen gentium don Antonio Allegritti

I laboratori di approfondimento delle costituzioni conciliari avranno luogo presso i locali della Parrocchia dello Spirito Santo alle ore 15:00 e termineranno alle ore 18:00. È però necessario iscrivervi al percorso formativo compilando brevemente il modulo A QUESTO LINK oppure inviando una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 18 gennaio 2023, oppure chiedendo ai vostri parroci di fornire i vostri dati a Elisabetta Marraccini, responsabile dell’Ufficio per le comunicazioni sociali. Conoscere il numero dei partecipanti permetterà all’equipe organizzatrice di gestire nel migliore dei modi la dinamica laboratoriale.

Vi aspetto!

+ Giovanni Massaro,
vescovo dei Marsi



Quella tenerezza di uno sguardo

«Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore» (Lc 2,10-11). È questo l’annuncio tanto atteso che illumina le tenebre del nostro cuore ridando speranza alla vita di ciascuno di noi. «Non temete» dice l’angelo ai pastori intimoriti e lo ripete anche a ciascuno di noi presi dalle nostre paure e dalle nostre preoccupazioni. Dio ci ama e nelle notti buie della vita ci dice: «Non temete». Coraggio, non smarrire la fiducia, non perdere la speranza, non pensare che rialzarsi e ricominciare sia inutile. Perché non dobbiamo temere? Perché l’amore vince il timore e una nuova speranza appare. «Oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore». Innanzitutto oggi. Il Natale non è un evento del passato. È evento che si ripete. Oggi Dio viene in mezzo a noi. Non c’è posto per la tristezza. Così scrive san Leone Magno: «Il nostro Salvatore è nato oggi: rallegriamoci. Non c’è posto per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita. La vita che distrugge il timore della morte e ci mette dentro la gioia e la speranza dell’eternità. Nessuno è escluso dal partecipare a questa gioia». Dove nasce Gesù? Nella città di Davide, cioè a Betlemme, in un piccolo borgo. Non nasce in una metropoli. Dio nasce in un paese insignificante per molti ma importante per lui. È la Marsica, con i suoi piccoli borghi, la Betlemme di oggi, perché Dio sceglie ciò che agli occhi di tutti può sembrare piccolo e insignificante. Dio sceglie di nascere nel cuore di chi è umile e si sente piccolo.
Non è infatti casuale che il grande annuncio venga rivolto ai pastori, ritenuti inaffidabili e imperfetti. Natale ci ricorda che Dio continua ad amare ogni uomo, anche il peggiore. A me, a te, a ciascuno di noi dice: «Ti amo e ti amerò sempre, sei prezioso ai miei occhi». Dio non ci ama perché siamo perfetti e ci comportiamo bene; ci ama e basta. Il suo amore è incondizionato. Possiamo combinarne di tutti i colori ma il Signore non rinuncia a volerci bene. Cosa fare allora, fratelli e sorelle, per vivere davvero il santo Natale? Posiamo lo sguardo sul Bambino Gesù e lasciamoci avvolgere dalla sua tenerezza. Il Natale senza Gesù è una scatola vuota: è sì una festa fatta di luci, regali, musica, buoni banchetti, ma se fosse solo tutto questo, sarebbe insignificante e la gioia durerebbe solo qualche giorno. Accogliamo il dono che è Gesù per divenire anche noi dono per gli altri e dare felicità alla nostra vita.
Ricorre in questi giorni il decimo anniversario della morte del sacerdote marsicano, don Antonio Sciarra, fidei donum in Albania. Recatomi qualche mese fa in Albania, una sorridente ragazza albanese, impegnata come volontaria nelle diverse opere sociali create dallo stesso don Antonio, mi ha detto: «Don Antonio mi ha insegnato che solo una vita donata è una vita felice». Diventare dono è dare senso alla vita ed è il modo migliore per cambiare questo mondo segnato purtroppo ancora dalla violenza, dall’egoismo e dalla guerra.
La Vergine Maria ci ottenga di vivere tutti i giorni della nostra vita ponendo al centro non il nostro io ma il tu di Gesù e di chi ci vive accanto, soprattutto se bisognoso. Proviamo a uscire dal nostro egoismo. Solo se nella nostra vita faremo spazio all’amore sarà davvero Natale. E lo sarà per sempre!
Tanti auguri, miei cari!

Vostro,
Giovanni Massaro

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