Il clero diocesano si è ritrovato insieme quest'oggi per la giornata sacerdotale mensile. Relatore di approfondimento pastorale dell'Evangelii gaudium è stato mons. Guerino Di Tora, vescovo ausiliare di Roma, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni, nonché presidente della Fondazione Migrantes, accompagnato da don Gianni Di Loreto, presbitero originario della nostra Diocesi, che presta il suo servizio pastorale a Roma.
Parlando del IV capitolo, mons. Di Tora ha evidenziato come l'evangelizzazione ha sempre un risvolto sociale, soprattutto in quest'epoca di crescente globalizzazione. L'entrare nella realtà della persona è l'unico modo per penetrare la verità del vangelo. Ogni uomo è immagine di Dio, e dunque occorre riconsiderare la centralità della persona, specialmente nel campo della carità e delle migrazioni. La carità è virtù teologale, proviene direttamente da Dio, ed è il motivo della continua crescita della Chiesa. La Chiesa non ha frontiere, e deve sempre costruire la pace sociale, per quelli che partono come per coloro che arrivano. Oggi l'Italia è paese di emigrazione verso il nord Europa, l'America e l'Oceania, per ragioni di lavoro e di studio. Lo straniero ci facilita nel riscoprire la nostra identità, ci fa uscire dalle nostre finte sicurezze, e suscita la benedizione di Dio, come avvenne per Abramo che accolse i tre pellegrini alle querce di Mamre. Così nella Bibbia lo straniero è sotto la protezione di Dio stesso, qualcuno da amare come sé stesso (cf. Es 22,20; Dt 24,17-18; Lv 19,33-34).
A conclusione l’agape.


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